Archivio mensile:Luglio 2019

VI MANDO COME AGNELLI IN MEZZO A LUPI

VI MANDO COME AGNELLI IN MEZZO A LUPI – Luca 10,3

Il discepolo di Gesù mai diventa un lupo

La tentazione è forte.

Il rischio è sull’uscio di casa, sulle labbra, trattenuto in gola.

Anche l’annuncio e l’affermazione della verità, specie se presunta certa, diventa facilmente occasione di violenza.

La storia ci racconta che è successo: cristiani e infedeli, in nome della verità hanno violentato, occupato, distrutto, ucciso.

Pericolosa la verità senza un dubbio, una incertezza, un tentennamento, una domanda di chiarimento.

Terribile la verità nella mente e nel cuore del timido, del buonista, dell’ingenuo, di chi non ha fiducia in se stesso: si trasforma in bullismo, in violenza, in ostilità.

Catastrofica la verità dell’ignorante, del falsificatore, del manipolatore di coscienze, del potere che diventa prepotenza e dell’uso cresciuto in abuso.

Porta alla morte la verità coltivata nel silenzio, nell’indifferenza, nella chiusura senza ascolto e confronto, e ogni avversario diventa nemico.

La pelle del lupo è pronta per ogni persona umana, senza distinzione di sesso, età, tradizione religiosa, condizione sociale.

Una pelle che più facilmente indossa chiunque abbia un compito di responsabilità in ogni ordinamento: economico, politico, religioso, sindacale, parlamentare e ministeriale, militare, nella magistratura, nello sport, nella sanità.

Quel lupo dorme in ogni mente e in ogni cuore umano, pronto a svegliarsi per dare un tono di superiorità e così nascondere la profonda debolezza.

L’urlo riempie il silenzio, ma non riesce a riempire il vuoto delle idee e della cultura.

Vibra la pancia, ma non il cuore.

Può scatenarsi l’applauso, in un orizzonte ristretto e incapace di avere un eco che permane nel tempo.

Il debole è il lupo, il forte è l’agnello.

In mezzo ai lupi, ma non con i lupi.

Difficile e faticoso rimanere con il gregge mentre si rifiuta il branco del lupo.

L’agnello risorge, il lupo è destinato alla morte.