Archivio mensile:Aprile 2013

Caro Facebook

Volentieri e con piacere accolgo e pubblico questa nota di Francesco Tota, educatore del Movimento Giovanile Salesiano.

Caro Facebook (o FB, come tanto volte sei chiamato), 

non sono un nativo digitale, definizione che spesso sentiamo dire; forse posso considerarmi un “emigrato”.

Ti scrivo perché voglio parlare proprio di te.

Ormai fai parte della vita di tanti giovani (e meno giovani), perciò occorre “mettersi d’accordo” per fare in modo che la tua presenza renda in qualche modo ancor più piena la vita.

Sono sincero.

“Mi piaci” quando ti utilizziamo per dare ancora più qualità alle nostre amicizie reali; “non mi piaci” quando l’amicizia, se così possiamo definirla, si basa solo su quello schermo.

Io “ci sto” quando sei il mezzo per condividere e comunicare in maniera più veloce cose belle; “non ci sto” quando quelle bacheche servono per lanciare frecciatine o insulti.

Ti stimo perché, da recenti studi, viene fuori che risulti essere un prolungamento delle relazioni umane; non ti stimo perché c’è chi si descrive in un modo che poi non corrisponde con quello che si è nella vita vera.

Sei “rock” perché con un click puoi far capire la tua vicinanza a qualcuno; sei “lento” quando ci limitiamo ad un quadratino rosso virtuale e non ci adoperiamo per fare notifiche dal vivo.

Sei proprio forte perché siamo in tanti su questa piazza; sei “un debole” quando sembri essere l’unico modo per sentirci vivi e combattere la solitudine.

No, occorre essere critici con te.SOCIALNETWORK-1

Per dirla con le parole di Monsignor Pompili, direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI, ciò che fa la differenza nella Rete è la nostra libertà e responsabilità.

Sei un ambiente, non sei il tutto, mi dispiace! E così io ti utilizzo.

In sincerità, Francesco Tota