Perché comunicazione sociale nella pastorale giovanile ?

COMUNICAZIONE SOCIALE NELLA PASTORALE GIOVANILE: PERCHE’ ?
Ci interessiamo di CS innanzi tutto non per conoscere e utilizzare al meglio ciò che le nuove tecnologie hanno messo nelle nostre mani invadendo ogni attimo della nostra vita, ma perché la realtà della CS è frequentata e abitata dai giovani.
La CS è <cortile>, è <areopago>, è mare da navigare :  una realtà da amare perché amata dai giovani.

 Dire CS nella PG, piuttosto che CS e PG, non è indifferente.
Significa per esempio che la CS è una componente significativa all’interno della progettualità di PG, così come sta a significare che la progettualità della CS non è una realtà indipendente rispetto a quella della PG.
Certamente la CS non si esaurisce né si può esaurire nella PG: la CS va oltre la PG (basta pensare alle “imprese” di CS, così come l’ampiezza e l’articolazione della scienza inerente la CS ha un orizzonte specifico e proprio che non può immediatamente essere convogliato nella PG, né come ambito di riferimento dei destinatari, né come ottica carismatica di tutta la pastorale).

Tuttavia, dire che la CS è nella PG esige che la PG sempre più se ne faccia carico e la assuma come componente essenziale nelle sue molteplici espressioni, analogamente ad altri orizzonti educativo pastorali (emarginazione-disagio, missioni, vocazioni, …).

Il come e il quanto  di questo <farsi carico> è competenza del governo : esempio sul <come> e sul <quanto> la CS possa e debba avere spazio per informazione-formazione-imprese direttamente orientate alla PG.    

CS NELLA PG, UNA PRESENZA:  GLI EDUCATORI, SDB E LAICI
Se la CS è un ambiente abitato dai giovani, non possono essere assenti gli educatori con una presenza nel nome di Don Bosco.

Nella CS  l’orizzonte educativo può caratterizzarsi come presenza che educa
–        alla libertà responsabile (“discernimento”)
–        alla valutazione critica  (“ragione”)
–        alla azione missionaria (“apostolato”)

In altri termini, potremmo dire che
–        c’è da educare al discernimento per frequentare e abitare con responsabilità
–        c’è da educare alla libertà per non evitare nuove forme di colonialismo, dipendenze, schiavitù.

Ancora una volta può essere la formazione un’ottica prioritaria con la quale noi ci situiamo nella CS, coscienti che anche noi-SDB frequentiamo e abitiamo questa realtà.

Certamente i media (mass e personal) vanno conosciuti per un loro corretto utilizzo tecnico, ma questo non è sufficiente.

° E’ necessario andare oltre l’utilizzo tecnico e cercare di cogliere il loro impatto nella vita quotidiana, capire gli effetti della loro pervasività (cfr. per esempio l’educare a essere disconnessi), prevenire le possibili patologie (cfr. per esempio le diverse forme di ludopatia), ….

° Altro processo da attivare è quello di “smontare” il prodotto finito per capire le tappe percorse per giungere a ciò che noi vediamo, compriamo, leggiamo. Anche il prodotto definito “in diretta” è pre-confezionato in alcune sue componenti.

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