IL TELEFONOFORO

L’ECO-EVOLUZIONE DELLA SPECIE – CON UNA SOLA MANO ORMAI SI FA TUTTO (LO SMARTPHONE HA UCCISO IL COMPUTER ) di Umberto Eco – L’ ESPRESSO

Eco: “L’umanità sta atrofizzando uno dei suoi arti: con i telefonini intelligenti si riesce a fare quasi ogni cosa” –

Leggevo la settimana scorsa sul “Venerdì di Repubblica” che un hotel di Forte dei Marmi, frequentato da grandi manager e star, offrirebbe, tra i vari servizi, anche uno psicoterapeuta multilingue che dovrebbe guarire i clienti dalla dipendenza da telefonino e, all’occorrenza, da Ipad, Twitter e altre forme di assuefazione ormai risoltesi in nevrosi.

APPLICAZIONI

AGLI INIZI DEGLI ANNI NOVANTA , quando i cellulari non erano ancora così diffusi, scrivevo in una Bustina che i telefonofori (conio ora il neologismo da tedoforo) cercavano di farsi notare in treno o all’aeroporto berciando ad alta voce a proposito di azioni, profilati metallici e mutui bancari; e osservavo che il loro comportamento era segno di inferiorità sociale, perché i veri potenti non hanno telefonini ma venti segretari che gli filtrano le comunicazioni, mentre ha bisogno di telefonino il quadro intermedio che deve rispondere a ogni istante all’amministratore delegato, o il piccolo faccendiere al quale la banca deve comunicare che il suo conto è in rosso.

Htc smartphone

Maurizio Ferraris non aveva ancora scritto il suo saggio sull’ontologia del telefonino, e i miei rilievi riguardavano lo status sociale dei telefonanti e non la loro nevrosi perché forse si pensava che, una volta sottrattisi alla vista e all’ascolto altrui, questi incalliti esibizionisti riponessero l’utensile e si occupassero dei fatti loro. Oggi non è più così e l’altro giorno per strada mi sono sfilate accanto cinque persone di ambo i sessi: due telefonavano, due digitavano frenetici rischiando d’incespicare, una camminava tenendo l’oggetto in mano, pronta a rispondere a ogni suono che le promettesse un contatto umano.

Ragazzi computeramici-cellulare-

Un mio amico, persona colta e distinta, ha buttato via il suo Rolex perché, dice, l’ora la può leggere sul BlackBerry. La tecnologia aveva inventato l’orologio da polso per permettere agli umani di non girare con una pendola sul dorso, o di trarre ogni due minuti il cipollone dalla tasca del panciotto, ed ecco che il mio amico deve muoversi, qualsiasi cosa faccia, con una mano perennemente occupata.

HP TABLET

L’umanità sta atrofizzando uno dei suoi due arti, eppure sappiamo quanto due mani con pollice contrapposto abbiano contribuito alla evoluzione della specie. Mi era venuto in mente che, quando si scriveva con la penna d’oca, occorreva una sola mano, ma con la tastiera del computer ne occorrono due, e pertanto il telefonoforo non può usare telefonino e computer al tempo stesso, ma poi ho riflettuto che il “phone addict” non ha più bisogno del computer (oggetto ormai preistorico) perché col telefonino può connettersi a Internet e mandare Sms, né deve inviare mail perché può parlare direttamente con la persona che intende importunare o da cui agogna essere importunato.

È vero che le sue letture di Wikipedia saranno più faticose e quindi rapide e superficiali, i suoi messaggi scritti più telegrafici (mentre con la mail si potevano persino scrivere le ultime lettere di Jacopo Ortis), ma il telefonoforo non ha più tempo di raccogliere informazioni enciclopediche né di esprimersi in modo articolato perché impegnato in conversazioni della cui coerenza sintattica molto ci dicono le deprecate intercettazioni – da cui si deduce che il “phone addict”, rinunciando peraltro a ogni segretezza, esprime i suoi piani con puntini di sospensione e pochi intercalari neanderthaliani tipo ca…. e vaffa…….

INOLTRE PREGO DI RICORDARE il bel “L’amore è eterno” di Verdone, dove una squinzietta rende l’amplesso incubatico perché, mentre si dimena sul ventre del partner, continua a rispondere a messaggi urgentissimi. E mi è accaduto di leggere un’intervista fattami da una giornalista spagnola (peraltro dall’aria intelligente e colta) che osservava con stupore come nel corso della nostra conversazione non mi fossi mai interrotto per rispondere al telefonino, decidendo pertanto che ero persona cortesissima. Non riusciva a immaginare che o non avessi il telefonino o lo tenessi costantemente spento perché non mi serve per ricevere messaggi indesiderati ma solo per consultare l’agenda.

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