Che donna sono, cara Giulia Innocenzi, se per sostenere che il Papa non è un politico e per protestare contro il suo prossimo intervento all’Europarlamento, vado in Piazza San Pietro nuda dalla cintola in su e a quattro zampe per simulare un atto sessuale con Gesù Crocifisso?
E che donna sono se poi mi manca il coraggio di mettere in scena simili manifestazioni in quei paesi dove sono ancora praticate le mutilazioni genitali femminili?
E che razza di donna sono se non ho il coraggio di manifestare in egual misura in quei paesi dove, ancora oggi, le donne vengono lapidate per adulterio?
E ancora, che razza di donna sono se poi ho paura di protestare allo stesso modo in quei paesi dove lo Stato costringe le donne ad abortire per legge, in ossequio alla politica del figlio unico?
Non si è mai vista una di queste donne coraggiose in piazza a Mogadiscio, in Somalia, per protestare simulando nude e a gambe aperte un’infibulazione.
Non se n’è mai vista una carponi e coperta di pietre a Islamabad, in Pakistan, nell’atto di contestare la lapidazione.
E nemmeno si sono viste, queste donne coraggiose, in Piazza Tienanmen a Pechino, nude e con il finto pancione, per protestare simulando un aborto forzato.
Donne coraggiose le hai definite, e coraggiosa ti sei auto-definita per averle ospitate nella tua trasmissione televisiva.
Nella storia dell’umanità ci sono state tante donne coraggiose, una su tutte Maria di Nazareth.
Poi il cuore e la mente vanno a tutte quelle donne che vivono con coraggio da leone e con il sorriso sulle labbra la difficile realtà della vita di tutti i giorni.
L’altro giorno non si sono viste donne coraggiose in Piazza San Pietro né nel tuo studio televisivo, ma solo professioniste della provocazione fine a sé stessa presentate da una professionista dell’indice di ascolto.
Cara Giulia Innocenzi, il coraggio manovrato e retribuito non è coraggio.
E’ solo propaganda.
(Dalla pagina Fammi nascere in Facebook)