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Fare storia con la tenda della testimonianza

 

2 maggio 2022 nella Basilica di Don Bosco a Roma

63 anni: siamo dentro una storia e una storia di salvezza.

Quella stessa di cui facciamo memoria  e che celebriamo quando ascoltiamo la Parola di Dio in una celebrazione.

Celebriamo la storia del Tempio nel quale ci troviamo e la nostra storia in continuazione con quella narrata in questo Tempo di Pasqua con il Libro degli Atti degli Apostoli: la storia della Chiesa e noi, discepoli del Signore, lodiamo e ringraziamo Dio che ci consente di continuare anche come porzione della grande Chiesa ben più ampia, più ricca, più accogliente di questo Tempio.

“Nel deserto i nostri padri avevano la tenda della testimonianza”: e quando questo Tempio iniziò a innalzarsi era in qualche modo un deserto. Sappiamo bene che caso forse unico nella Città di Roma, il Tempio ha preceduto  le abitazioni e il quartiere, che solo successivamente prese in nome di Don Bosco.

Tenda della testimonianza, perché il Tempio è innanzi tutto segno e memoria di Dio che abita tra di noi e nella nostra storia. Con il Tempio facciamo memoria continua di Dio che è l’Emmanuele: cammina con noi e per noi, e a Lui, nella persona di Gesù, anche noi siamo chiamati a ripetere come Pietro “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.

Tenda della testimonianza della presenza di Dio e tenda della nostra testimonianza. In questo luogo ci ritroviamo, come singoli e come comunità, per esprimere la nostra fede.

Fede da  irrobustire con la preghiera, che diventi luce per la nostra vita con l’ascolto della Parola di Dio, chiamata a educare la nostra coscienza con il Sacramento della Riconciliazione, che deve sostenere ogni fatica quotidiana per creare non muri ma ponti per vivere nella carità, nella solidarietà, nella pace.

Ognuno di noi è chiamato a essere “tenda della testimonianza”. E’ quanto ci indica l’ Apostolo Paolo: “non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi ? / … / Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi”.

Ecco la nostra vocazione: fare memoria innanzi tutto che ciascuno di noi dal giorno del Battesimo è tempio di Dio e dunque chiamato a  essere testimone del Vangelo e come direbbe Don Bosco: buon cristiano e onesto cittadino, anzi forse con altra modalità di espressione, onesto cittadino quando esco da questo Tempio perché dentro il Tempio imparo a essere buon cristiano.

E ringraziamo Dio perché con noi e con  tutti coloro che ci hanno preceduto in questo quartiere e con quanti ora conviviamo la comunità cresce e il quartiere cammina, anche se con fatica, nella solidarietà e nel rispetto reciproco, nella educazione e nella attenzione a chi ha bisogno, nella accoglienza e nella cura del bene comune.

E dunque il Tempio di pietre è chiamato a essere reso vivace e fecondo con ciascuno di noi.

La tenda per sua natura è mobile, ora in un luogo, ora in un altro. E ciascuno di noi, tempio di Dio, è chiamato a dare testimonianza di fede e di carità nella vita quotidiana, nei suoi diversi momenti e luoghi.

Così siamo anche in cammino come ci viene proposto per celebrare domenica prossima la Giornata mondiale delle Vocazioni che ha come tema: FARE STORIA.

Celebra la sua storia questo Tempio, celebriamo e facciamo storia ciascuno di noi, con Dio e con la nostra Comunità Parrocchiale, con l’intercessione di Don Bosco, di San Francesco di Sales, e di tutti i Santi della Famiglia Salesiana.

Maria sia sempre nostra guida, Maestra e Madre.

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GRAZIE #ACHILLELAURO PER LA TUA PRO-VOCAZIONE

Bersaglio di giudizi e di valutazioni di orientamento diverso e anche distante e anche in opposizione, in un contesto ora religioso ora fideistico,

in parte inneggiante alla libertà

e in parte alla presunta o effettiva offesa al sentimento religioso popolare,

con richiami alla fede forse più percepita che vissuta nella quotidianità.

Meno eclatanti i riferimenti al testo e alla musica,

alla scenografia e ai costumi scelti per andare in video.

Pochissimi i richiami per fare memoria

che Sanremo non è improvvisato,

ma risponde a una progettualità che interagisce e subisce

una fama storica, un indice di ascolti e di video da far crescere,

un bilancio che ha bisogno di risorse e di risultati positivi,

un mercato che ha dinamismi e criteri interni e autoreferenziali,

una strategia che subisce l’impero del marketing.

 

Grazie #AchilleLauro

perché aiuti a fare memoria che il Battesimo non è self service:

si riceve,

e anche quel tale che si recò al Giordano

si fece battezzare,

anche se forse poteva permettersi una eccezione.

Grazie  #AchilleLauro

per la memoria della domenica

che avrei gradito meglio evidenziata

come giorno di libertà che fonda e supporta

ogni liberazione oltre la morte e ogni forma di schiavitù e dipendenza.

 

Grazie #AchilleLauro

per la tua momentanea presenza nella storia di un Festival e di una porzione di mondo,

dove c’è chi ha i tatuaggi delle ferite e delle malattie,

dove c’è chi non ha acqua pura da bere,

dove c’è chi non ha costumi nella storia della propria esistenza,

dove c’è chi non riceve applausi perché è orfano o comunque vive nella solitudine, anche disperata.

 

Grazie #AchilleLauro

e se permetti sii ancora più intraprendente e più coraggioso

perché il richiamo ai simboli religiosi

e al giorno della Festa

hanno bisogno di una forza più dirompente

perché sorgono da una realtà che non ha origine solo umana

e, realtà e simboli, hanno già superato intemperie e ostilità,

tentativi falliti di annientamento,

e anche il circo dello spettacolo nel palcoscenico della vita.

 

Grazie #AchilleLauro

per la tua pro-vocazione:

una chiamata e un appello,

che sta sempre davanti

a chi nella propria vita per Fede nel Risorto

ricerca e riconosce

segni di speranza,

desiderio di senso,

sogno di  libertà,

risposta per un bisogno.

 

Grazie #AchilleLauro

per aver sollecitato e pro-vocato i Battezzati

alla coerenza di vita !