Il clamore per l’alternanza scuola lavoro per docenti, allievi, genitori è stato relativamente breve nel tempo. Elementi positivi e critiche, esperienze soddisfacenti e disguidi operativi misti a perplessità, anche su tutto l’impianto progettuale, si sono spesso presentati nelle valutazioni individuali e di gruppo.
Nel mentre il termine alternanza ha cominciato a circolare quasi come un neologismo, finora sconosciuto, o comunque un termine poco utilizzato, se non forse per l’ambito politico.
La vicenda del coronavirus è occasione per immergersi e lasciarsi coinvolgere da altre possibili alternanze, che per la circostanza contingente hanno avuto una accelerazione.
Alternanze già presenti, ma ancora quasi allo stato embrionale o comunque già avanzate in fase di progettazione e di alcune realizzazioni, ma poco diffuse.
Alcune di queste sono considerate anche in opposizione, escludendo di volta in volta una delle due modalità, e forse per questo anche accompagnate da ulteriori perplessità e incertezze.
- Penso alla modalità di lavoro da casa noto ormai come smart working.
https://www.ansa.it/canale_lifestyle/notizie/societa_diritti/2020/03/09/smart-working-cosa-e-e-perche-puo-essere-una-possibilita-in-tempi-di-coronavirus_019e629a-141c-4fd3-9d63-1f9c243c8ef7.html
- E si aggiunge la didattica a distanza.
http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/editoriali/2020/03/04/smart-school-manda-video-e-foto-delle-tue-lezioni_3a52c366-9cef-4484-af12-d2f09e53768a.html
- E ancora, ma non meno rilevante, l’ e-commerce, che in modalità ancora più prossima ha portato a pubblicizzare in questi giorni i pasti da asporto.
In prima battuta si sarebbe portati a dire che la tecnologia in tempo di coronavirus ha offerto un grande supporto, specie per la possibilità concreta di alleviare molti disagi.
Da notare che alla limitazione nei movimenti si è fatto fronte con una maggiore mobilità nei media e nel digitale . La casa-abitazione fisica si è trasferita in altra abitazione, e l’hashtag #iorestoacasa può essere considerato come la chiave di ingresso per entrare, accedere, abitare l’ on line.
https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/03/05/con-il-coronavirus-sul-web-lintrattenimento-e-sensibilizzazione_55f0671e-3d75-4ac3-91d0-d8b6c900e5ca.html
Probabilmente si può avanzare la ipotesi che il virus, con il suo carico di dolore e di disagi, oltre che di squilibri nella economia e nel vivere sociale, può essere uno stimolo per riconsiderare stili di vita, ritmi nel quotidiano, uso, abuso e perdita del tempo, contatti personali e a distanza, messaggi con gli sguardi e con gli emoji.
Questo tempo #iorestoacasa può essere buona occasione per riscoprire persone e cose spesso abbandonate a se stesse, dimenticate, tralasciate, oggetto di disinteresse e distrazione più che di attenzione e cura.
Ciò che in questi giorni è una eccezione e una soluzione temporanea potrà essere un suggerimento per il futuro ?
Una rinnovata modalità di vita quotidiana sarà segnata da ritmi personali scanditi con nuovi ritmi di spazio e di tempo nella alternanza del casa – fuori casa, on line – off line, presenza – distanza ?
Crescerà ancora il dominio della tecnologia e dunque della corsa, della fretta, del “non ho tempo”, del “sono sempre in ritardo” ?
Sarà un futuro domato e colonizzato ancora più dalla tecnologia, o saggiamente potrà prevalere il benessere personale ritmato con un uso del tempo a servizio dell’incontro interpersonale ?
Il futuro è da riprogettare per accrescere i consumi e la produzione o piuttosto per riconquistare lo shabbat ? Riconquisteranno i loro spazi i tempi della ri-creazione di rapporti carichi di maggiore presenza fisica, di più tempo per l’ascolto e di calma e attenzione per l’altro, di tempi e di silenzi per ripensare e risignificare il proprio vivere e le proprie azioni ?
La convalescenza dopo il #coronavirus sarà anche un tempo di riabilitazione e di nuove abilitazioni per il benessere individuale, personale, famigliare, comunitario, sociale ?
Su questo e su altro si dovrebbe da parte di noi adulti ricostituire il patto educativo con le nuove generazioni, oggi invocato per trovare alleati nell’emergenza sanitaria.
https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2020/03/09/coronavirus-esperto-serve-un-patto-fra-le-generazioni_9bf795f6-5f22-4a90-b74c-5ba20e43e024.html.
E’ stato rinviato il Global Compact on Education inizialmente previsto per il 14 maggio 2020. Ancora più tempo per riflettere e prevedere, a partire anche da stimoli che possono emergere in tempo di #coronavirus.
Chi ama l’educazione si immerge nel futuro: anche l’educazione ha bisogno ogni tanto di una start up. Start up per il patto educativo.
Why Not Meaning Point Of View And Opinion Reasoning